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Pornhub prende sul serio l’ironia social e offre i suoi server al sito dell’INPS


Il sito web dell’Inps collassa? Chiedete aiuto a Pornhub. I social sono impazziti dopo l’epic fail del portale della previdenza sociale italiana. L’apice della caduta si è raggiunto nelle ore in cui potevano essere richiesti i bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi e da inps.it sono cominciate a schizzare le schede con dati sensibili dei singoli richiedenti pubblicati sullo schermo di migliaia di inconsapevoli utenti. A quel punto l’ironia della rete è calata come una tragicomica mannaia. Il paragone con il portale, e i server, di Pornhub è diventato materia di ludibrio, ma anche di studio. Com’è possibile che un sito con 120milioni di utenti al giorno non vada mai offline, soprattutto in questi giorni di quarantena, mentre il sito dell’Inps che attendeva un traffico già preventivato di 4 milioni di utenti sia crollato in un amen? Misteri del web e della cosiddetta burocrazia italiana. In attesa di risposte meno vittimistiche del “è stato un attacco hacker”, a cui centinaia di migliaia di utenti web hanno risposto “ma allora mettilo in conto e datti da fare prima”, ecco meme, gif e foto ad immortalare l’evento. Si va da quello in cui si mostra il server avveniristico di Pornhub e quello antidiluviano (un computerino anni ’80 con il case) dell’Inps, fino al tweet direttamente di Pornhub a prendere sonoramente in giro gli informatici dell’Inps: “Vorremmo offrirvi aiuto per potenziare il vostro sito grazie ai nostri server, contattateci”.

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