Precipita la crisi in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza dei separatisti filo-russi del Donbass. Una decisione pericolosa, che rischia quindi di far prendere all’Europa misure molto pesanti.
“L’Ucraina non è un Paese confinante, è parte integrante della nostra storia e cultura”, ha detto Putin in diretta tv nazionale, aggiungendo che “l’Ucraina ha già perso la sua sovranità, diventando serva dei padroni occidentali”. I leader russo si è scagliato in maniera durissima contro l’Occidente: “In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell’ovest dell’Ucraina, l’obiettivo è colpire la Russia e i sistemi di comando delle truppe ucraine sono già integrati con la Nato”.
Putin ha poi firmato il riconoscimento del Donbass alla presenza dei due leader separatisti di Donetsk e Lugansk. A questo punto sembra sempre più difficile un incontro con il presidente statunitense Joe Biden, che a sua volta ha già parlato telefonicamente, per 35 minuti, con il presidente ucraino Zelensky. Gli Usa hanno fatto sapere che Biden sta per firmare un ordine esecutivo che proibisce nuovi investimenti, attività commerciali e finanziarie da parte degli americani per, da o nelle cosiddette regioni separatiste dell’Ucraina. E presto annunceranno, inoltre, “misure aggiuntive legate alla sfacciata violazione degli impegni internazionali della Russia”.
Sanzioni contro la Russia sono state promesse anche dall’Unione europea. “L’Ue ribadisce il suo incrollabile supporto all’indipendenza, alla integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina nell’ambito dei confini internazionalmente riconosciuti. L’Ue reagirà con sanzioni dirette nei confronti di chi è coinvolto in quest’azione illegale”.
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