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Il punto di Conte: probabile proroga delle misure restrittive oltre i 3 Aprile


Giuseppe Conte ha fatto il punto della situazione sull'emergenza Coronavirus e, come in molti già si aspettavano e speravano al fine di debellare definitivamente questo virus, ha parlato di proroga rispetto alle misure restrittive in vigore ad oggi.

"Le misure restrittive funzionano, e quando si raggiungerà il picco, e il contagio comincerà a decrescere, non si potrà tornare subito alla vita di prima. Pertanto, i provvedimenti del governo - dalla chiusura di molte attività a quello sulla scuola - non potranno che essere prorogati". Blocco totale prorogato, quindi, e anche la chiusura della scuola, oltre il 3 aprile.

Il premier ha acceso i riflettori anche sugli aiuti che lo Stato darà al fine di tutelare le attività produttive. Molte aziende, infatti, a causa della pandemia si trovano in seria difficoltà. Conte ha fatto sapere che sta lavorando a uno sblocco di investimenti pubblici per decine di miliardi, oltre che a un piano di intervento per supportare le imprese strategiche.

Sui trasgressori, invece, ha detto: "Bisogna usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo e sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi: una cosa è fare attività sportiva, un’altra è trasformare i luoghi pubblici in punti di assembramento, cosa inammissibile. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire".

E ha aggiunto: "Noi siamo più che soddisfatti di tutti i passi compiuti sino ad ora, passi che si sono ispirati ad almeno quattro principi: trasparenza, perché non nascondiamo nulla ai cittadini, e chi lo fa in altri Paesi rischia di pentirsene amaramente; massimo rigore, perché non abbiamo sottovalutato nulla e assunto sempre gli scenari peggiori come indicatori; adeguatezza delle misure e infine proporzionalità, senza la quale gli italiani, abituati ad un grande individualismo e a radicate libertà civili, non avrebbero retto, visto che non siamo in Cina e non viviamo in uno Stato centralizzato".

Aiutiamo la nostra Italia, restiamo a casa.

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